La compagnia teatrale TTT – Tasting Theatre Team, vuole dare lustro ai teatri ed agli spazi teatrali più famosi di Roma, con una rubrica dedicata, intitolata: Conosciamo meglio i nostri teatri
Oggi conosceremo meglio il Teatro Brancaccio di Roma
La storia di come nasce e come si evolve un teatro può sembrare una questione marginale, ma, in realtà, è proprio guardando agli accadimenti che concernono questi speciali edifici che si possono scorgere i mutamenti della nostra società, quello che essa cerca, ama, rifiuta, e talvolta dimentica.
La vista di un teatro abbandonato ci trasmette immediatamente una sensazione di decadimento, un pugno nello stomaco a richiamare tempi ormai lontani in cui l’arte e la cultura avevano un ruolo ben diverso, probabilmente anche più sano, nella vita delle persone.
Il teatro non è soltanto un edificio all’interno del quale si svolge uno spettacolo. È piuttosto un luogo destinato alla riproduzione viva di emozioni e di storie.
E così come il teatro abbandonato non può che intristire, un teatro che si rinnova, che viene ristrutturato, ammodernato, che dà mostra non di soccombere ai tempi, ma di percorrerli in prima linea, rappresenta il baluardo del buon progresso.
Addentriamoci, allora, nella storia di quello che viene definito “il teatro di Roma”, il Teatro Brancaccio.
Le origini
Il Teatro Brancaccio è uno dei più conosciuti in Italia e si trova a Roma, in Via Merulana n. 244.
La sala del teatro, composta da doppia balconata e platea, ha una capienza di 1.300 posti.
Fu inaugurato più di un secolo fa, il 16 gennaio 1916, con il nome di Teatro Morgana.
Il nome venne poi modificato in Brancaccio nel 1937, in onore della famiglia Brancaccio che originariamente possedeva il terrapieno a ridosso del quale il teatro è stato costruito.
Il periodo di crisi
Tra gli anni sessanta e settanta, il Teatro Brancaccio fu protagonista di una profonda crisi, da cui si risollevò grazie a niente meno che Gigi Proietti.
Divenuto direttore artistico del teatro, Proietti ne seguì la restaurazione insieme al collega Gabriele Lavia.
La ricrescita
L’intervento di Gigi Proietti si rivela essere provvidenziale: il primo spettacolo proposto al suo arrivo, il Gaetanaccio di Luigi Magni, ottiene sin da subito uno straordinario successo, diventando, tra l’altro, uno dei cavalli di battaglia dello stesso Proietti.
Il Teatro Brancaccio, sempre per volere di Gigi Proietti, inizia ad assumere in quegli anni anche un’importanza fondamentale per i nuovi giovani talenti che aspirano a diventare attori teatrali, i quali possono servirsi del nuovo Laboratorio di Esercitazioni Sceniche, disposto proprio all’interno dei locali del Brancaccio.
Il contributo di Proietti in questa particolare fase di vita del Brancaccio si rivela essere essenziale. In quel momento, infatti, il teatro non riceve alcun contributo regionale, ed è proprio Gigi Proietti a sovvenzionare le iniziative attingendo al proprio portafogli personale.
L’addio di Proietti
La storia d’amore tra Gigi Proietti e il Teatro Brancaccio è purtroppo destinata a finire. Una serie di dissidi con i gestori del teatro porteranno al mancato rinnovo a Proietti della carica di direttore artistico, che sarebbe dovuto avvenire nel 2007. Il timone del Brancaccio passa dunque ad un altro personaggio di spicco, Maurizio Costanzo.
Il Teatro Brancaccio oggi
Una serie di ristrutturazioni e innovazioni apportate negli ultimi anni, hanno reso il Brancaccio uno dei teatri più all’avanguardia del paese, diventando un vero e proprio polo culturale composto da vari spazi per performance musicali, teatrali e di danza, nonché da un parco urbano di due ettari.
A partire dall’anno 2014, inoltre, il Teatro Brancaccio ha anche un suo centro di produzione teatrale per prosa e musica, denominato Officine del Teatro Italiano.
Teatro Brancaccio, un nuovo nome?
Abbiamo visto come il compianto Gigi Proietti abbia dedicato anima e corpo a risollevare il Teatro Brancaccio dalla crisi in cui era caduto, contribuendo di tasca propria alla realizzazione di molte iniziative che ne hanno determinato la rinascita.
Per questo motivo, ed indubbiamente anche per il grande affetto che gli italiani, e la città di Roma tutta, nutrono per Proietti, diverse persone, tra le quali Carlo Verdone, hanno proposto di rinominare il Brancaccio in Teatro Proietti.
Attualmente, non è noto se tale proposta sia stata presa concretamente in considerazione... Seguiteci sul Blog del TTT – Tasting Theatre Team e vi aggiorneremo su tutte le curiosità dei Teatri di Roma.